martedì 27 febbraio 2007

USO DEL TERMINE E LOCUZIONI COMUNI

Questo termine si collega, nella lingua italiana moderna, ad una numerosa serie di derivati, molti dei quali hanno un tono di volgarità minore, tanto da essere usati, o quantomeno tollerati, da molte persone, seppur solo in conversazioni informali.

Uno dei concetti, che più frequentemente ricorre nelle parole derivate e nelle locuzioni che usano il termine, richiama l'irrazionalità oppure atteggiamenti collerici ed aggressivi, oppure ancora è usato per aggiungere significanze dispregiative per alcune attività umane, quasi che l'organo menzionato fosse, per antonomasia, l'antitesi della parte razionale ed intellettiva (il cervello).

Alcuni esempi:

* cazzata: affermazione, oppure azione, sconsiderata, sciocca, pericolosa o priva di senso (nella versione edulcorata il senso del termine viene restituito con cassata); cazzo duro

* incazzarsi: arrabbiarsi, perdere il controllo di sé (usato indifferentemente da uomini e donne), da cui incazzato ed il sostantivo incazzatura;

* testa di cazzo (ma anche cazzone): persona ignorante o stolta, priva di raziocinio, totalmente refrattaria a qualsiasi tentativo di farla ragionare (può essere riferito anche a una donna); è talvolta enfatizzato dall'aggettivo neutro emerita [testa di c.]; cazzi enormi fighe strette

* faccia di/da cazzo: persona sgradita, soprattutto perché antipatica di primo acchito;

* fancazzista: colui che non fa un cazzo, ossia che è solito perdere tempo o fare poco o nulla (e che si dedica quindi al fancazzismo);

* cazzonaro: come fancazzista (vedi sopra), ossia persona particolarmente svogliata e demotivata.

* cazzaro, cazzarone, cazzataro: persona che dice cazzate anche detto sparacazzate (spesso usato in tono familiare/ironico);

* scazzarsi: indica una situazione di tedio, fastidio, indisponenza, poca voglia di affrontare un problema o continuare un lavoro (da cui scazzato ed il relativo stato d'animo, lo scazzo);

* non saperne un cazzo, non capirci un cazzo, non valer un cazzo, non me ne frega un cazzo: in tali locuzioni il termine viene utilizzato come sinonimo di "nulla", "niente". cazzi enormi fighe bagnate

* che cazzo vuoi? non voglio un cazzo: locuzioni dalle quali si evince l'utilizzo sinonimico estensivo che viene fatto del termine nel parlare comune (nel primo caso, sostituisce il termine "cosa" - cosa vuoi? - mentre nel secondo ancora il termine "nulla/niente" - non voglio niente).

* stare sul cazzo (darsi sul cazzo): essere di fastidio a qualcuno, rompere le scatole.

* alla cazzo di cane: si dice di azione o attività eseguita malamente, a casaccio, con imperizia.

* cazzi amari, cazzi acidi, cazzi da cagare, cazzi per il culo: queste espressioni - sinonimiche fra loro - indicano gravi problemi, conseguenze nefaste (in dialetto romanesco l'espressione e mo so' cazzi indica appunto l'arrivo di spiacevoli problemi); cazzi duri

* col cazzo: espressione di risoluto diniego, sinonimo di "neanche per idea", utilizzabile anche nella locuzione col cazzo che... (es. "col cazzo che gli presto 50 euro");

* col cazzo e col pensiero: intende non se ne farà nulla;

* sono cazzi tuoi / miei, fatti i cazzi tuoi: in tale locuzione il termine è sinonimo di "problemi", "affari";

* 'sti cazzi?: espressione romanesca che si è andata diffondendo nel resto d'Italia col significato di "non me ne importa nulla / non mi riguarda", riferita a cosa e/o affermazione di scarsa importanza. Nel nord Italia viene spesso usata per mostrare stupore o ammirazione (simile a perbacco), similarmente al romano 'sto cazzo. succhia cazzi maggiorenni

* 'sto cazzo: espressione romanesca con accezione esclamativa di ammirazione ovvero di scetticismo e negazione".

* capo de cazzo, capo de cazzottella: espressione salentina di sorpresa e meraviglia simile, ad esempio, all'espressione "alla faccia del cazzo".

* cagare il cazzo: dare fastidio in maniera insopportabile a qualcuno (cacacazzi o cagacazzi è, per estensione, colui che compie tale azione).

* del cazzo: espressione che indica "di nessun valore".

* Grazie al cazzo: espressione di risposta ad un'affermazione ovvia e di nessuna utilità.

* cazziare: sgridare, rimproverare (da cui il sostantivo cazziatone, che indica una furiosa sgridata);

* cazzone: persona poco seria o stupida;

* cazzuto: persona abile e capace o impavida ;

* cagacazzo: persona fastidiosa; cazzi enormi superdotati

* eccheccazzo: espressione mista di collera ed impazienza;

* alla faccia del cazzo : sinonimo di "non l'avrei mai detto", esclamazione di stupore, spesso semplicemente "alla faccia!"

* rompere il cazzo : sinonimo di "rompere le scatole", più volgare. Es. Mi hai rotto il cazzo = mi hai scocciato

* il cazzo non vuol pensieri: espressione (spesso usata in maniera dialettale) per indicare la condizione di agio e serenità (e quindi per evidenziare l'importanza della componente mentale e sentimentale) necessaria per lo svolgimento di un'appagante e non conflittuale vita sessuale. super cazzi
* sei un cazzo di stronzo o sei uno stronzo del cazzo: sei proprio stronzo.

* quando il cazzo fa l'unghia: espressione cutrese per dire non succederà mai

* cazzomatto: espressione che fa intedere che la persona alla quale viene rivolto quest'aggettivo è un mattacchione.

* a cazzo dritto: espressione che sostituisce la parola "sicuramente", esempio (verrò all'appuntamento sicuramente - verrò all'appuntamento a "cazzo dritto")

* cazzarola: termine senza significato espicito usato come intercalare che all'interno di una frase serve da rafforzativo del concetto da esprimere. basta cazzate

Di più difficile spiegazione è invece l'origine del termine "cazzeggiare", che sta per "passare il tempo trastullandosi nell'ozio, lavorando il meno possibile o facendo cazzate", il cui fine è la semplice occupazione del proprio tempo libero.

La parola, idealmente seguita da un punto esclamativo, viene spesso usata come interiezione o reazione di sorpresa/opposizione rispetto ad un evento del tutto inaspettato e/o sgradito. Questo uso, tuttavia, viene considerato piuttosto volgare e disdicevole (non a caso nel doppiaggio in italiano dei film in lingua inglese sostituisce spesso l'esclamazione "fuck!" (letteralmente fòttere). Provocò invero una certa sensazione negli anni '70 l'esclamazione di questa parola da parte di Cesare Zavattini in un programma radiofonico, in epoche in cui alla RAI la lista delle parole vietate comprendeva anche il "piede".

mercoledì 20 dicembre 2006

Etimologia del termine "cazzo"

L'etimologia del termine è incerta: potrebbe essere una contrazione di capezzo (da capezzolo), derivato a sua volta dal lemma di lingua latina capítium (sul calco di càput, capo); quindi potrebbe significare piccolo capo. Ugualmente, potrebbe essere derivato da cassus che sempre in latino indicava l'albero maestro (termine che nella nautica è riferibile all'albero principale); a quest'ultimo aspetto, quindi, potrebbe far riferimento il nome volgarizzato dell'organo riproduttivo maschile, il pene appunto, nella sua posizione eretta. Tuttavia l'ipotesi più accreditata dai linguisti è che cazzo derivi da cazzare, equivalente di cacciare, ficcare in molti dialetti settentrionali.